Cosa sono le 5 leggi biologiche

Partiamo da un esempio:

Una persona vive un evento inaspettato, ad esempio camminiamo tranquilli per la strada e ad un certo punto un TIR ci sta per investire oppure entriamo in casa nostra e troviamo una sgradita sorpresa o ancora una persona cara ci lascia improvvisamente.

Cosa ci succede?

Il nostro corpo mette in atto un programma biologico ben preciso per far fronte a questo evento.

Queste misure d’emergenza, che il corpo mette in atto, una volta che è finita l’emergenza stessa, producono sintomo.

Il corpo deve assolutamente ripristinare le condizioni iniziali, pre-evento.

Questo sintomo non è altro che la fase di soluzione di quanto è successo prima.

E questo vale per tutti i sintomi, dal mal di schiena, alla dermatite, alla tosse ma anche alla stanchezza, all’agitazione, all’insonnia.

Non esiste l’eziologia sconosciuta:

ogni sintomo ha sempre una e una sola causa ben precisa.

Sia le medicine ufficiali, che le cosiddette alternative sono viziate da due grandi errori di fondo.

Il primo: la totale ignoranza in merito alle cause che innescano un sintomo;

il secondo: la convinzione che ogni sintomo sia un errore della natura da correggere, frutto delle più disparate e fantasiose cause e concause (mai provabili, del tutto ipotetiche).

Sotto la dicitura «Eziologia sconosciuta», milioni di medici e terapeuti si sono dichiarati da subito del tutto privi di conoscenza e comprensione in merito ai processi che portavano una persona qualunque a sviluppare ciò che poi si permettevano di bollare con un’etichetta o di considerare come sindrome o patologia. Poi, evidentemente non conoscendone i motivi, si spingevano anche nell’orribile pratica di formulare ipotesi (o peggio, previsioni e anatemi) circa l’infausta e sempre sfavorevole evoluzione della patologia.

Risultato: la persona da semplice individuo diventava malato predestinato e condannato. Ricorrendo peraltro a una terminologia di tipo religioso, che prevede concetti scientificamente inaccettabili come maligno, benigno, fortuna, sfortuna, addirittura miracolo, ecc.

Spesso, purtroppo, un piccolo e quasi insignificante fatto biologico, facilmente spiegabile anche solo ponendo le giuste domande alla persona, viene sfruttato (forse anche in buona fede) per affibbiare un’etichetta diagnostica e incatenare a una sentenza di patologia. Molte delle patologie correnti, del resto, sono degli zupponi che mettono insieme, senza alcun criterio logico, sintomi e processi che riguardano tessuti e organi appartenenti a foglietti embrionali diversi e diretti da aree cerebrali differenti, privi di qualunque rapporto reale di causa effetto.

Sono divenuti nel tempo «malattia» il colesterolo, l’antigene prostatico (PSA), la glicemia, il TSH, i vari test, inclusi quelli genetici.

Che il TSH prodotto dall’ipofisi possa innescare direttamente fenomeni tiroidei in una ghiandola che è perfettamente diretta dal tronco encefalico, in ragione di specifiche sfide di adattamento biologico quotidiano, è assunto come puro atto di fede, così come la correlazione tra il colesterolo, l’occlusione delle arterie e l’infarto miocardico (un fenomeno puramente muscolare, dovuto a un sentirsi sopraffare in una specifica relazione).

Le medicine, avendo palesemente fallito nel compito di comprendere i sintomi e di curarli con successo, sono passate dal trattare i malati a curare i sani.

Il sintomo non è un errore della natura!

Si può manifestare in “fase attiva” con determinati fenomeni fisici freddi (prima parte della curva bifasica delle Cinque leggi) o dopo la risoluzione con fenomeni fisici caldi (seconda parte della curva bifasica).

Il contenuto e la localizzazione del sintomo sono dovuti agli schemi appresi dall’individuo unico nei primissimi mesi di vita, nella sua esperienza di adattamento perinatale e post natale.

Esempi di sintomi

La dermatite:

La pelle secca e ulcerata che perde sensibilità, quando ci si allontana da qualcuno che amiamo, racconta questa mancanza così come quando si arrossa una volta che il contatto è stato ripristinato.

Le allergie e le intolleranze:

Il sintomo è un archivio delle nostre relazioni ed esperienze. Lo vediamo bene quando si manifesta proprio una cosiddetta allergia o intolleranza.

Il binario biologico ed emotivo che si è attivato riporta la persona a un momento preciso del passato, in cui in presenza di quei cibi o quelle componenti naturali (pollini, spore, polveri) si verificò uno shock, una separazione improvvisa, una lite (tra i genitori, ad esempio) o un fatto drammatico. Talvolta è sufficiente rievocare quell’episodio, per veder svanire «magicamente» il fenomeno fisico.